Freaks

Verso la fine del diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo secolo ci fu un grande risveglio dell’interesse verso il “teatro”, in particolare in America.

I numerosi circhi e spettacoli viaggianti rispondevano a una sempre maggiore richiesta di divertimenti. Essi costituivano una fonte di guadagno non solo per acrobati e illusionisti, ma anche per persone affette da difetti congeniti, che divennero attrazioni popolari.

Phineas T. Barnum, che tra le altre cose fondò il Circo Barnum & Bailey, a partire dal 1850 ebbe un ruolo di primo piano nel favorire questa tendenza, assumendo persone con tre gambe, ermafroditi, persone estremamente grasse ed estremamente magre, gemelle siamesi, nani e giganti. Barnum pagava bene tutti questi “artisti”, e anche lui guadagnava non poco.

L’interesse verso questi spettacoli aumentò ulteriormente con l’invenzione della fotografia. Gli artisti si facevano fotografare, ad esempio nel famoso studio newyorkese di Charles Eisenmann, e le fotografie ne aumentavano la notorietà. Le immagini stesse erano una fonte di guadagno, in quanto venivano spesse autografate e vendute a persone del pubblico dopo gli spettacoli.

Il Conte Jenkins, che fra le altre cose lavorava come mago nelle fiere itineranti, collezionò queste fotografie sin dall’inizio. Quasi tutta la sua enorme collezione fu poi acquistata dal mercante d’arte giapponese Akimitsu Naruyama, anch’egli collezionista di questo materiale.

“Freaks” è una parola che ha diversi significati: nella cultura americana underground e nel mondo della droga può riferirsi a persone che non si adeguano alle regole della società civile, mentre un’estensione del suo significato indica le persone eccentriche o bizzarre, “deformi” o “mostruose”, veri e propri “fenomeni da baraccone”, il cui aspetto fisico differisce da quello delle persone “nomali”- se così si possono definire – che li hanno sempre trovati fenomeni affascinanti.

Freak contiene una selezione di fotografie, risalenti a oltre un secolo fa, sono vere opere d’arte; esse, insieme alle persone ritratte, emanano ancora oggi una particolare malia.

In seguito, nel 1952 , questo tabù “sociale”, ispirò il classico horror dall’omonimo titolo, del regista Tod Browinning. mettendo nuovamente sotto le luci della ribalta personaggi da “corte dei miracoli”.

SOMMARIO

  6. Introduzione. Le cause, commiserazione e confronto.
 25. Stimmate
 29. La Collezione
 30. Problemi di peso. Grassi e magri
 47. Insieme per sempre. Gemelle siamesi
 60. Braccia e gambe. Arti mancanti, in soprannumero e fuori di misura.
100. Paradossi sessuali. Ermafroditi
105. Bianco come la neve. Albini
107. Metri e centimetri. Nani e giganti
143. Pelle e peli. Irsutismo e anomalie cutanee.
167. “Pinheads“. Microcefalie “bambini aztechi”
173. Anomalie autoinflitte. Persone con deformità provocate

8879401343 Akimitsu Naruyama Logos
Nome
Freaks